Impugnazione dell’affidamento in house entro trenta giorni

Il Consiglio di Stato, Sezione V, con la sentenza n. 2533 del 29/05/2017, ha affermato che, anche per le impugnazioni di affidamenti in house di contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, si applica il c.d. “rito appalti” di cui agli artt. 119, comma 1, lett. a), e 120 c.p.a., con il dimezzamento a trenta giorni del termine per proporre il ricorso di primo grado. La decisione dei giudici amministrativi si fonda sull’ampiezza delle formule impiegate dal legislatore nelle disposizioni del codice del processo amministrativo (“procedure di affidamento di pubblici lavori, servizi e forniture” e “atti delle procedure di affidamento”). Anche sul piano dell’interpretazione logica, gli affidamenti in house sono soggetti al rito “appalti” e sono anch’essi sottoposti alla possibilità per il giudice di dichiarare l’inefficacia del contratto stipulato sulla base del provvedimento autoritativo di affidamento e dunque di incidere sul rapporto negoziale già instaurato a valle di quest’ultimo.