Per gli enti sopra i 5mila abitanti, e per quelli più piccoli che decidono di non sfruttare il rinvio, i lavori sulla contabilità economica sono in pieno corso, e al loro interno è importante la definizione dello stato patrimoniale. Un interrogativo riguarda l’impatto del fondo pluriennale vincolato (Fpv) di spesa, che non viene citato all’interno dei principi contabili dedicati alla contabilità economica nazionale o anche internazionale. Nel silenzio della norma, la prassi consolidata dagli enti è stata quella di registrare il fondo tra i conti d’ordine, ad eccezione di quello relativo alla quota maturata nell’ambito della spesa di personale di competenza. Quest’ultimo, infatti, riferendosi a spese relative a prestazioni già eseguite nel corso dell’anno ma liquidabili in quello successivo, è ricompreso tra i costi del conto economico dell’esercizio in cui la prestazione è stata eseguita. Di conseguenza, la quota di fondo di spesa del personale diventa oggetto della seguente scrittura in partita doppia: «Costi del personale a ratei passivi». E le altre quote di Fpv di spesa come vanno contabilizzate? La prassi è stata di inserirle tra i conti d’ordine, in quanto non sono stati rinvenuti immediati risvolti economico-patrimoniali. Il punto n. 22 del principio contabile allegato 4/3 al Dlgs 118/2011 precisa che tra i conti d’ordine vanno infatti inseriti anche i contratti a esecuzione differita. Ma il dubbio sorge perché viene rilevata un’obbligazione giuridicamente perfezionata che potrebbe essere assimilata a un accantonamento per spesa futura. Potrebbe configurarsi una spesa che viene finanziata nell’anno (con entrate già accertate), ma che manifesta i suoi effetti in esercizi successivi. Possono quindi rinvenirsi nel fondo pluriennale i requisiti previsti dal Oic 31? Questo principio impone di registrare i fondi per oneri, nel caso in cui vengano rilevate passività connesse a obbligazioni già assunte alla data di redazione del bilancio, ma che avranno manifestazione negli esercizi successivi. Ma si ritiene che il fondo vada comunque inserito tra i conti d’ordine in quanto l’effettivo adempimento dell’obbligazione passiva, che consiste nell’esigibilità della prestazione, non provoca una perdita futura. Il fondo è formato in presenza di un’entrata regolarmente accertata che, se esattamente identificabile (vincolata), nell’economico-patrimoniale dovrà essere considerata sospesa e riscontata a fine anno, per confluire nel conto economico (tra i ricavi) solo nella misura e nell’anno in cui la spesa diverrà esigibile. Se si tratta di una spesa di investimento, allora il ricavo seguirà le sorti delle quote di ammortamento dell’opera realizzata.
CO Fondo pluriennale vincolato di spesa nei conti d’ordine
Fonte: Quotidiano Enti Locali & Pa de Il Sole 24 Ore
di Daniela Ghiandoni e Elena Masini